Nota: Scionnarsi in
pratese significa, letteralmente, “togliersi il sonno di dosso”. Si usa la
mattina e descrive quel momento tra il sonno e la veglia, in cui ci si
stiracchia e ci si prepara ad affrontare la giornata.
Tipico dialogo dei
tempi del liceo: “alzati, su”, “aspetta
mamma, mi sto scionnando”.
(Capito il primo significato,
diventa chiaro anche quello metaforico)
La mia esperienza
in relazioni lunghe (di coppia, familiari, amicali) mi vede grande sostenitrice
dell’idea della spina: se qualcuno a cui tieni* ti ha fatto qualcosa che non va
dillo, togliti la spina dal piede, altrimenti marcisce e con lei il rapporto.
Ultimamente ho
diverse spine con il sindacato. Sento che mi sta irritando parecchio il gap tra
la campagna a favore dei precari e la realtà dei fatti. Quasi quasi era meglio
quando non parlavano degli a-tipici, meglio dimenticata che sfruttata per l’immagine.
In sintesi e in
soldoni, il concetto è semplice: se volete davvero fare qualcosa per i precari
il primo passo, prima ancora di criticare il governo, dovrebbe essere quello di
avere in ogni camera del lavoro provinciale una figura formata appositamente
per occuparsi dei precari. Non dei tempi determinati o degli interinali.
Proprio dei cocopro, coocc, partite iva.
Perché i quesiti
che poniamo son diversi: le normative sono kafkiane, cambiano in continuazione,
sono molto molto complicate. Non si tratta solo di domande riguardanti la normativa sul lavoro (di cui si occupa il nidil), ma anche di quesiti fiscali, previdenziali, assistenziali (la famosa "tutela dei diritti individuali" assegnata per legge ai patronati): anche la questione più semplice del mondo per gli
a-tipici diventa un calvario a cui, pur volendo, spesso gli impiegati dei
patronati e dei caaf non sanno rispondere. E comincia il percorso in salita, un
percorso estremamente pericoloso perché costellato di solitudine. E la
solitudine rende tristi, apatici, rabbiosi.
Non credo che
manchino le competenze per trovare qualcuno che si occupi di anche di noi. E se
mancano i soldi, si risparmi sui manifesti.
In questo modo ci
sentiremo accolti, non rifiutati. E inizieremo a credere davvero che sia anche
il nostro sindacato. Forse a quel punto saremmo di più. E allora potremmo anche
iniziare a ragionare di cosa fare veramente per noi.
Altrimenti il
dubbio mi viene: non è che è proprio di questa discussione che avete paura?
*spesso mi chiedono perché ci tengo e la discussione tende sempre al "non c'è speranza, arrenditi, non ci considereranno mai".
Ecco, non voglio accettarlo. Perchè i sindacati sono nati dai lavoratori/trici e dalle loro lotte e sta nel loro DNA ascoltare e mutare in funzione dei lavorator*
*spesso mi chiedono perché ci tengo e la discussione tende sempre al "non c'è speranza, arrenditi, non ci considereranno mai".
Ecco, non voglio accettarlo. Perchè i sindacati sono nati dai lavoratori/trici e dalle loro lotte e sta nel loro DNA ascoltare e mutare in funzione dei lavorator*
http://licenziatidallacgil.blogspot.it/
RispondiEliminaTutti dovrebbero avere cinque minuti per leggere quanto accade da anni dentro la CGIL. Vi raccomandiamo di dare un'occhiata all'archivio dove sono stati inseriti parte dei ricorsi di lavoratori licenziai dalla CGIL. Il tutto nel silenzio assordante dei media.