Caro Monti,
queste sono le agende mia e di Valentina.
E' una sorta di tradizione la nostra: ogni dicembre ce la compriamo uguale, così, ovviamente, almeno un paio di volte all'anno le scambiamo e ci ridiamo su.
E' stata Valentina ad inaugurare questo rito: lei aveva appena finito un dottorato con borsa lavorando e scrivendo la tesi di notte, io dovevo concluderlo. Lavorando, anche se un po' meno, ma cercando di conciliare il tutto con una figlia.
Due storie simili, tragicomiche a volte, ma con l'accento sempre sulla seconda parte della parola.
Sa che sfogliando le nostre vecchie moleskine potrebbe avere qualche utile suggerimento?
Provo a spiegarmi.
venerdì 28 dicembre 2012
Le agende delle donne (e quella di Monti)
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martedì 11 dicembre 2012
Congedi fantasma (Elsa ce li ha dati, ma l'Inps non lo sa)
Da
più di un anno ho una fissa: perché i liberi professionisti iscritti alla
gestione separata inps, a fronte dello stesso contributo previdenziale dei
collaboratori a progetto, non hanno diritto ai congedi parentali?
Ogni
volta che ho scritto qualcosa sull'argomento ho pedissequamente controllato sul
sito inps, nella vana speranza fosse cambiato qualcosa. E ogni volta, la stessa
dicitura "non hanno diritto".
E
invece non è così.
venerdì 7 dicembre 2012
Il mio lavoro
Daniela, ricercatrice sociale
Il 48,2% delle studentesse delle scuole superiori di Prato ha avuto un rapporto
sessuale completo.
Le
operatrici dei centri antiviolenza toscani hanno un livello di istruzione più
elevato di quello degli operatori dei servizi sociosanitari intervistati
nell’analisi del Cesvot
Un terzo
degli studenti che hanno frequentato uno stage con i Fondi PON Istruzione ha ricevuto dall’azienda una proposta di
lavoro
Nel 2007
le interruzioni volontarie di gravidanza effettuate nella Asl di Prato sono
state 650
Il 32%
degli intervistati negli ultimi tre anni ha subito almeno un tentativo di reato
tra quelli indagati
Il mio
lavoro consiste nello studiare fenomeni sociali. Analizzare numeri, trovare
relazioni, trasformare storie in chiavi di lettura.
martedì 4 dicembre 2012
Proviamo con Babbo Natale
Io continuo con il mio chiodo fisso.
Negli ultimi giorni ci sono state un paio di buone notizie: l'idea del bonus baby sitter (in cambio dei congedi) e, oggi, quella del congedo fino agli 8 anni.
Buone, buonissime notizie.
Ma, al solito, limitate.
A questo punto credo sia necessario un intervento straordinario.
Caro Babbo Natale, in questo anno ho avuto tante soddisfazioni e gioie. Anche difficoltà, ovviamente, ma alla fine il sorriso ha prevalso. Ed eccomi qua, senza particolari desideri personali. Ho, però, un sacco di richieste collettive. Per adesso mi limito a tre cosucce:
Negli ultimi giorni ci sono state un paio di buone notizie: l'idea del bonus baby sitter (in cambio dei congedi) e, oggi, quella del congedo fino agli 8 anni.
Buone, buonissime notizie.
Ma, al solito, limitate.
A questo punto credo sia necessario un intervento straordinario.
Caro Babbo Natale, in questo anno ho avuto tante soddisfazioni e gioie. Anche difficoltà, ovviamente, ma alla fine il sorriso ha prevalso. Ed eccomi qua, senza particolari desideri personali. Ho, però, un sacco di richieste collettive. Per adesso mi limito a tre cosucce:
mercoledì 21 novembre 2012
Pari opportunità e baby sitter
Io sono di sinistra e penso che essere di sinistra
significhi dare a tutti un’opportunità.
Non livellarli, ma lasciargli scegliere cosa vogliono essere.
E se non hanno gli strumenti per farlo fornirli.
Oggi in Italia questo non è possibile.
Non livellarli, ma lasciargli scegliere cosa vogliono essere.
E se non hanno gli strumenti per farlo fornirli.
E’ la mobilità sociale l’indicatore che scelgo: un paese mi piace non
quando un uomo riesce partendo dal basso ad arrivare al top, ma quando tutti
possono provarci.
Tutti: uomini e donne.
E senza rinunciare al resto.
E senza rinunciare al resto.
Oggi in Italia questo non è possibile.
Come ho detto qualche mese fa ad un’iniziativa della CGIL,
martedì 9 ottobre 2012
Ma cosa ci stai a fare allora? (nel sindacato)
Me lo chiedono in tanti, decisamente in troppi.
Ma se la pensi così perché rimani in Cgil?
E come la penso? Cosa c'è di strano nel pensare di voler aprire una discussione su un modo nuovo di tutelare il lavoro quando le persone sono le stesse ma il mondo è cambiato?
Ah, l'articolo.
Sì, è una storia vecchia, sì, mi ha fatto male. Ma non c'è solo quello.
E non c'è solo ora.
Perché se la rabbia fa bene, la frustrazione no.
Rende soli e io sola non voglio rimanere.
Per formazione, per passione, per bisogno.
Ma se la pensi così perché rimani in Cgil?
E come la penso? Cosa c'è di strano nel pensare di voler aprire una discussione su un modo nuovo di tutelare il lavoro quando le persone sono le stesse ma il mondo è cambiato?
Ah, l'articolo.
Sì, è una storia vecchia, sì, mi ha fatto male. Ma non c'è solo quello.
E non c'è solo ora.
Perché se la rabbia fa bene, la frustrazione no.
Rende soli e io sola non voglio rimanere.
Per formazione, per passione, per bisogno.
domenica 7 ottobre 2012
Questioni primarie 2 (strategie comunicative)
Adesso Renzi. Oppure Vendola.
Semmai, forse, al limite, ma anche Bersani.
La comunicazione politica mi piace da sempre e mi viene l'ansia al pensiero di essere uno di quelli che dovrà trovare uno slogan per Bersani. Magari ce l'hanno già, ma Proforma (i geniali creativi di Vendola), lo hanno stretto nel mezzo. Non solo comunicativamente.
Renzi in jeans e camicia, Bersani figlio di benzinaio, Vendola avatar (quindi un volto a disposizione, credo, spero, ipotizzo vogliano dirci).
Semmai, forse, al limite, ma anche Bersani.
La comunicazione politica mi piace da sempre e mi viene l'ansia al pensiero di essere uno di quelli che dovrà trovare uno slogan per Bersani. Magari ce l'hanno già, ma Proforma (i geniali creativi di Vendola), lo hanno stretto nel mezzo. Non solo comunicativamente.
Renzi in jeans e camicia, Bersani figlio di benzinaio, Vendola avatar (quindi un volto a disposizione, credo, spero, ipotizzo vogliano dirci).
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venerdì 5 ottobre 2012
Le nostre principesse
Dedicato a Carlotta che chiede di non raccontare troppe fiabe sulle principesse alle bambine, provo a trascrivere la storia di Teresa, la mia piccola vendetta femminista.
(No, non sono fissata. Margherita può leggere/vedere quel che vuole. Ma la mamma vuol dire la sua!)
C’erano una
volta quattro principesse: Biancaneve, Cenerentola, Aurora e Teresa.
Quando
giocavano insieme parlavano spesso di quello che avrebbero voluto fare da
grandi.
Biancaneve diceva
“Vorrei incontrare un principe bello su un cavallo bianco, che mi salvi e mi
porti via”.
giovedì 13 settembre 2012
Questioni primarie 1
Ho un problema e non so a chi rivolgermi.
Il mondo da cui vengo è in grande confusione e forse è arrivato il momento per approfittarne e cercare di capire se tra gli argomenti di discussione ci sono anche alcuni dei miei problemi.
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mercoledì 29 agosto 2012
Differenze e capelli
Spiaggia, campeggio.
Tutte le bambine hanno la treccina fatta sulla spiaggia, gli occhi brillano alla vista di tale meraviglia e la mamma si informa. Trova il numero della signora che fa le treccine e fissa con lei per le 12. Un po' in ritardo la signora arriva. E' caldo, quindi nonni e babbo non sono più sulla spiaggia, ma stanno preparando il pranzo.
Corsa verso di loro e treccina in bella mostra.
"Allora, chi ti ha fatto la treccina?"
"Una signora sulla spiaggia!".
Qualche giorno prima al solito gruppetto di bambine si era unito un maschietto, insieme al padre. Appena i due si erano allontanati, la pupa si è avvicinata e con faccia stupita e parlando a bassa voce ha detto "Mamma, ma quel signore non ha i capelli!"
Tutte le bambine hanno la treccina fatta sulla spiaggia, gli occhi brillano alla vista di tale meraviglia e la mamma si informa. Trova il numero della signora che fa le treccine e fissa con lei per le 12. Un po' in ritardo la signora arriva. E' caldo, quindi nonni e babbo non sono più sulla spiaggia, ma stanno preparando il pranzo.
Corsa verso di loro e treccina in bella mostra.
"Allora, chi ti ha fatto la treccina?"
"Una signora sulla spiaggia!".
Qualche giorno prima al solito gruppetto di bambine si era unito un maschietto, insieme al padre. Appena i due si erano allontanati, la pupa si è avvicinata e con faccia stupita e parlando a bassa voce ha detto "Mamma, ma quel signore non ha i capelli!"
venerdì 13 luglio 2012
CGIL, scionnati!
Nota: Scionnarsi in
pratese significa, letteralmente, “togliersi il sonno di dosso”. Si usa la
mattina e descrive quel momento tra il sonno e la veglia, in cui ci si
stiracchia e ci si prepara ad affrontare la giornata.
Tipico dialogo dei
tempi del liceo: “alzati, su”, “aspetta
mamma, mi sto scionnando”.
(Capito il primo significato,
diventa chiaro anche quello metaforico)
La mia esperienza
in relazioni lunghe (di coppia, familiari, amicali) mi vede grande sostenitrice
dell’idea della spina: se qualcuno a cui tieni* ti ha fatto qualcosa che non va
dillo, togliti la spina dal piede, altrimenti marcisce e con lei il rapporto.
Ultimamente ho
diverse spine con il sindacato. Sento che mi sta irritando parecchio il gap tra
la campagna a favore dei precari e la realtà dei fatti. Quasi quasi era meglio
quando non parlavano degli a-tipici, meglio dimenticata che sfruttata per l’immagine.
giovedì 7 giugno 2012
Evoluzione al femminile
Mamma, il babbo mi ha spiegato cosa c'era prima quando non c'era nessuno, te lo racconto?
Certo!
Allora, c'erano le scimmie, poi l'omo... aspetta... Babbooooooooo, racconti alla mamma di quando c'erano le scimmie?
Scena bucolica: Lui, lei e il frutto dell'amore a cena, con chiaccherata educativa, in cui il padre parla di Homo sapiens, Homo erectus ecc ecc
Dopo un 5 minuti circa, finita la porzione di penne
Babbo, ma le donne?
Certo!
Allora, c'erano le scimmie, poi l'omo... aspetta... Babbooooooooo, racconti alla mamma di quando c'erano le scimmie?
Scena bucolica: Lui, lei e il frutto dell'amore a cena, con chiaccherata educativa, in cui il padre parla di Homo sapiens, Homo erectus ecc ecc
Dopo un 5 minuti circa, finita la porzione di penne
Babbo, ma le donne?
domenica 13 maggio 2012
Scelte e colori
Crescere una figlia pone di fronte a forti scelte etiche e morali.
Ad esempio, come si scelgono i vestiti?
Non è una domanda da poco, si tratta di trovare un punto di mediazione tra spinte autonomiste (nel nostro caso fortissime) e necessità di indirizzare la piccola, sia per motivi pratici (la mattina non abbiamo 2 ore a disposizione) che salutistici (il concetto di cosa troppo leggera/troppo pesante ancora non è stato adeguatamente sviluppato) ed anche etici (imparare a rispettare scelte fatte da altri).
Ora, nonostante le idiosincrasie sull'ultimo punto, la soluzione geniale di mamma geniale è la seguente: la sera mamma sceglie due combinazioni di abiti; la figlia, a cui piace molto il gioco e che ama le sorprese, entra in camera ad occhi chiusi, li apre e decide. La maggior parte delle volte mamma sa già cosa sceglierà la figlia (e anzi, il suo gioco segreto e inconfessabile è una scommessa tacita con se stessa).
Questo stratagemma accorcia le cerimonie mattutine, impedisce vestiti scollati quando fa freddo e maglioni quando fa caldo, ma allo stesso tempo fa sentire la piccolina libera di scegliere.
Ad esempio, come si scelgono i vestiti?
Non è una domanda da poco, si tratta di trovare un punto di mediazione tra spinte autonomiste (nel nostro caso fortissime) e necessità di indirizzare la piccola, sia per motivi pratici (la mattina non abbiamo 2 ore a disposizione) che salutistici (il concetto di cosa troppo leggera/troppo pesante ancora non è stato adeguatamente sviluppato) ed anche etici (imparare a rispettare scelte fatte da altri).
Ora, nonostante le idiosincrasie sull'ultimo punto, la soluzione geniale di mamma geniale è la seguente: la sera mamma sceglie due combinazioni di abiti; la figlia, a cui piace molto il gioco e che ama le sorprese, entra in camera ad occhi chiusi, li apre e decide. La maggior parte delle volte mamma sa già cosa sceglierà la figlia (e anzi, il suo gioco segreto e inconfessabile è una scommessa tacita con se stessa).
Questo stratagemma accorcia le cerimonie mattutine, impedisce vestiti scollati quando fa freddo e maglioni quando fa caldo, ma allo stesso tempo fa sentire la piccolina libera di scegliere.
mercoledì 2 maggio 2012
Domandometro
Come non detto.
Avevo scritto di preferire una serie di domande su come nascono i bambini piuttosto che spiegare perché alcuni lavorano il 1 maggio e patatan, è arrivato il domandometro. Cioè la serie infinita di domande sull'esistenza.
Avevo scritto di preferire una serie di domande su come nascono i bambini piuttosto che spiegare perché alcuni lavorano il 1 maggio e patatan, è arrivato il domandometro. Cioè la serie infinita di domande sull'esistenza.
lunedì 30 aprile 2012
Il 1 maggio e le domande complicate
Domani è il primo maggio, ma stavolta non ho molta voglia di spiegarlo
alla bimba. Perché, come tutti i bimbi, è estremamente attenta a rilevare le
contraddizioni e, nel caso non diluviasse, andando al corteo noterebbe dei
negozi aperti. E allora mi chiederebbe perché.
Perché suo padre ogni tanto lavori di domenica le è chiaro: i tati che guarda hanno bisogno di qualcuno che stia con loro anche la domenica. Ma i negozi perché? Perché quelle probabili o future mamme no? E dove sono i loro bambini?
Perché suo padre ogni tanto lavori di domenica le è chiaro: i tati che guarda hanno bisogno di qualcuno che stia con loro anche la domenica. Ma i negozi perché? Perché quelle probabili o future mamme no? E dove sono i loro bambini?
lunedì 23 aprile 2012
Quattro anni e il 25 aprile
- Mercoledi è festa amore
- Perché?
(Evvai, evviva, yuppi: dopo mesi di domande spinose, vinco
sul rash finale la domanda a cui avrebbe voluto rispondere il ramo paterno)
- E’ la festa della Liberazione, della fine della guerra.
- Mi racconti mamma?
lunedì 2 aprile 2012
18, ma anche 162 e 16
Si parla molto di numeri in questi giorni. Tanto per
chiarire, io credo che toccare il numero 18 sia pericoloso, almeno in questi
termini.
Ma visto che di questo numero si parla moltissimo, questi 5
minuti di tempo ritagliato al lavoro vorrei dedicarli ad altri numeri.
362-200=162
Cioè i giorni di differenza tra i giorni lavorativi dei
negozi e i giorni di apertura delle scuole statali. Anche se sottraiamo i
giorni di ferie, ne rimangono almeno 130.
24-8= 16
Cioè la differenza tra l’orario teorico di apertura dei
negozi e l’orario di apertura delle scuole statali.
Quando inizieremo a parlarne?
venerdì 30 marzo 2012
Il costo dei figli
Rieccoli, puntuali come zanzare, ad un certo punto i giornali ritonfano con gli articoli sul costo dei bimbi nel primo anno di vita. Le cifre sparate vanno dai 6000 agli oltre 11000 euro.
Spero sempre che qualcuno reagisca, fosse anche un editoriale sull’Avvenire.
Come al solito spulciando la tabella della federconsumatori si scoprono cose interessanti come il fatto che il nido non sia conteggiato tra le spese (è in una tabella a parte) mentre lo è il girello. E’ noto che nel 2012 le donne non lavorano e mentre rassettano la casa tengono i figli nel girello a stroncarsi le ginocchia (perché il girello non è granchè indicato per lo sviluppo motorio, ma si sa, vogliam mettere stare vicino a mamma piuttosto che essere abbandonato al nido?)
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venerdì 16 marzo 2012
Cara Susanna (all'incirca quello che le ho detto sul serio)*
La prima volta che ho
avuto a che fare con il sindacato avevo un problema con un contratto coco e non
mi ricordo più cosa. Eravamo in diversi e fu molto surreale.
“Potete dimostrare di
avere orari di lavoro da rispettare?”
“no, ma ci sono delle
cose che…”
“Potete dimostrare di
usare gli strumenti del datore di lavoro?”
“no, ma ci sono delle
cose che…”
“ma davvero non avete
orari?”
“No, ma…”
Ecco, in quella
conversazione sta molto di quello che viviamo oggi e che porta tanti a dubitare
della forza che può avere anche per noi un sindacato, e molto di quello che ho
vissuto negli anni seguenti.
lunedì 12 marzo 2012
Il welfare della cacca
Prima o poi accade. Dopo un tempo variabilissimo da situazione a
situazione, i neogenitori ad un certo punto decidono che è l'ora di far
fare all'erede la prima uscita seria. Quella oltre il procacciamento del
cibo per la sopravvivenza, quella oltre il vicinato, quella per farlo debuttare il società,
quella di lento riavvicinamento alla vita.
La passeggiata in centro.
Un centro qualsiasi, di una città qualsiasi del nostro paese.
Pianti, strilli, seggiolini, borse da preparare, ansia, gioia, trucco ecc ecc ecc.
Gli inconvenienti possono essere tanti, sempre in funzione del caratterino dell'erede, ma una cosa è certa: se l'uscita dura più di due/tre ore, il frugoletto dovrà, oltre che mangiare, essere cambiato.
Ma quando arriverà il momento del primo cambio pannolino in esterna, ecco, sarà allora che si paleserà in tutta la sua evidenza quella che prima era solo un'ipotesi, un sentito dire, un ci credo ma ancora non l'ho sperimentato sulla mia pelle: questo non è un paese per mamme*.
La passeggiata in centro.
Un centro qualsiasi, di una città qualsiasi del nostro paese.
Pianti, strilli, seggiolini, borse da preparare, ansia, gioia, trucco ecc ecc ecc.
Gli inconvenienti possono essere tanti, sempre in funzione del caratterino dell'erede, ma una cosa è certa: se l'uscita dura più di due/tre ore, il frugoletto dovrà, oltre che mangiare, essere cambiato.
Ma quando arriverà il momento del primo cambio pannolino in esterna, ecco, sarà allora che si paleserà in tutta la sua evidenza quella che prima era solo un'ipotesi, un sentito dire, un ci credo ma ancora non l'ho sperimentato sulla mia pelle: questo non è un paese per mamme*.
venerdì 9 marzo 2012
Compleanni e riconoscenza
Bagno. Sul bagno si parla o si raccontano storie rigorosamente da inventare e ricordare per gli anni a venire.
Considerato che sono quasi le 7 e alle spalle c’è una giornata di lavoro, meglio la prima
Mamma incosciente: Sai domani è il compleanno del nonno
Pupa: Allora bisogna fare la festa!
Mamma pensa
(No piccola, la festa no: domani siamo sole, lavoro, temo una giornata infernale, chissà a che ora torno, la festa no piccola dai no, ho un dente dolorante, dovrei stare in mutua ma non ce l’ho e vado a lavorare con l’antibiotico che mentre a te e al tu' babbo fa l’effetto nervosismo a me stronca e mi atterra)
Mamma tenta di dire Ma domani non c’è nemmeno lo zio, magari sabato o domenica
Pupa (animo ariete della stessa): No, è domani
Mamma mediatrice: Allora facciamo così, domani andiamo noi a cena dai nonni e rimaniamo anche a dormire, ok?
Pupa: Sì
Considerato che sono quasi le 7 e alle spalle c’è una giornata di lavoro, meglio la prima
Mamma incosciente: Sai domani è il compleanno del nonno
Pupa: Allora bisogna fare la festa!
Mamma pensa
(No piccola, la festa no: domani siamo sole, lavoro, temo una giornata infernale, chissà a che ora torno, la festa no piccola dai no, ho un dente dolorante, dovrei stare in mutua ma non ce l’ho e vado a lavorare con l’antibiotico che mentre a te e al tu' babbo fa l’effetto nervosismo a me stronca e mi atterra)
Mamma tenta di dire Ma domani non c’è nemmeno lo zio, magari sabato o domenica
Pupa (animo ariete della stessa): No, è domani
Mamma mediatrice: Allora facciamo così, domani andiamo noi a cena dai nonni e rimaniamo anche a dormire, ok?
Pupa: Sì
venerdì 2 marzo 2012
Dona un eurino per lo scivolino
Nella frazione centrale del paesiello ci sono circa 4
sezioni di materna, suore incluse. IL circa deriva da due sezioni miste, in cui
ci sono bimbi anche più grandi. Cento bambini treenni. Considerato che l’età da
scivoli inizia anche prima dei due anni, pur volendo fare dei conti al ribasso,
significa che circa 500 pargoli tra i due e i 6 anni vagano per il centro del
paesiello.
A disposizione, in uno spazio abbastanza ampio, hanno:
- Nr 1 scivolo (zona ovest: distanza dalla parte est circa 2,5 km) i cui utenti stimati superano alla grande i 500 2-6enni
- Nr 2 altalene con protezione (di cui una in zona sperduta, sconosciuta ai più). Utenti stimati tra i soli residenti: 300/350 (in funzione della paranoia dell’accompagnatore)
- Nr 2 altalene senza protezione, di cui una totalmente fradicia e in procinto di crollare
venerdì 24 febbraio 2012
Il colloquio e l'attesa
Le mamme che "consegnano i bambini al personale di sorveglianza" sono de facto escluse dall’attività genitorial scolastica, che consiste in pettegolezzi vari e informazioni aggiornatissime di prima mano.
Così solo dopo un tempo indefinito veniamo a sapere, a inizio dicembre, che c’è il ricevimento delle maestre.
A differenza del ricevimento del nido, questo è irto di ostacoli da superare: oltre alla conciliazione di orari mamma/babbo (famiglia moderna che ci tiene a rimarcare la mancanza di differenze di genere nell’accudimento pupesco, almeno fino al primo figlio), la povera famigliola deve superare:
Compleanni
Devo portare il figlio
ad un compleanno da mc donald, una tristezza unica, ma faglielo in un prato il
compleanno, in un circolo arci, ma mc donald no, via, proprio voglia zero, col
cavolo io glielo farei fare lì, vuol dire che proprio non hai voglia di
sbatterti, li infili tutti lì dentro e gli riporti a casa gonfi
Stralcio di telefonata della collega, che scatena l'ammirazione di tutto l'ufficio.
(Perché a tutto il resto ad un certo punto della vita si
aggiungono anche i compleanni, da fare e a cui andare. Come organizzare qualcosa che non ti costi miliardi, non comporti settimane di preparazione e/o rimessa in piedi di casa e genitori, non sia troppo banalmente globalizzato rimanendo divertente?
Ho ancora un sacco di tempo per pensarci, ma temo passerà velocemente).
giovedì 23 febbraio 2012
Urgenze e ritardi
Matteo dice di aver trovato da un calzolaio il seguente cartello
Non ci sono richieste urgenti ma solo clienti in ritardo
Non lavorando ad un pronto soccorso, né in un fast food,
condivido.
Prima o poi so che lo dirò a qualcuno.
E sicuramente sarà la persona
sbagliata.
martedì 21 febbraio 2012
Corriere espresso (pre scuola)
…e consegnati al personale di sorveglianza*.
Ogni mattina, previo pagamento di una quota annuale,
consegno la mia bimba al personale di sorveglianza. Preferirei pagare anche
qualcosa in più ed affidarla a personale educativo.
Qualcosa mi dice che anche questo consegnare ha a che fare con il
sondaggio riportato da LaRepubblica, secondo il quale il 76% delle mamme
italiane si sente in colpa a lavorare. Contro il 17% di quelle svedesi.
· * Citazione testuale. Questo il contesto:
Pre scuola dalla ore 7,50 alle ore 8.30
Post scuola dalle ore 16.30 alle ore 17.00
"I bambini dovranno essere accompagnati dai genitori presso la sede della relativa scuola e consegnati al personale di sorveglianza"
Pre scuola dalla ore 7,50 alle ore 8.30
Post scuola dalle ore 16.30 alle ore 17.00
"I bambini dovranno essere accompagnati dai genitori presso la sede della relativa scuola e consegnati al personale di sorveglianza"
(www.comuneX.it)
venerdì 17 febbraio 2012
Cittadine del mondo crescono
Mamma facciamo gli occhi così come L. X.?
Gli occhietti a cinese?
Si mamma. Però L.X. non mangia il riso!
(Fase del) Gulp
Anche tu sei italiana e non mangi il formaggio
In pochi mesi abbiamo:
- Inglobato uno stereotipo (tutti i cinesi mangiano il riso),
- Trovato una prova controfattuale (L.X. non mangia riso)
- Dato alla mamma l'opportunità di dare la solita lezioncina relativista.
Io amo la scuola pubblica
(Peccato sia una relazione complicata e io un'amante a volte
tradita)
giovedì 16 febbraio 2012
Il paese delle frittelle
"Martedi fanno solo la mattina, inclusa mensa"
Considerato che da 10 giorni non andiamo all'asilo e vista la gaffe dell'ultima chiusura pomeridiana, la previdente mamma de la migliore amica, mi ha avvertito via sms.
Martedì?
Non ci sono scioperi in giro, nè assemblee sindacali
Non si festeggia un patrono
Non è una festa comandata
Non dovrebbe esserci la neve
Carnevale.
Martedì è carnevale.
La scuola materna chiude alle 13.30 perchè è carnevale.
Veramente qualcuno ha il coraggio di sostenere che per far ripartire l'Italia è assolutamente prioritario far aprire i negozi 24 ore 365 giorni all'anno?
Considerato che da 10 giorni non andiamo all'asilo e vista la gaffe dell'ultima chiusura pomeridiana, la previdente mamma de la migliore amica, mi ha avvertito via sms.
Martedì?
Non ci sono scioperi in giro, nè assemblee sindacali
Non si festeggia un patrono
Non è una festa comandata
Non dovrebbe esserci la neve
Carnevale.
Martedì è carnevale.
La scuola materna chiude alle 13.30 perchè è carnevale.
Veramente qualcuno ha il coraggio di sostenere che per far ripartire l'Italia è assolutamente prioritario far aprire i negozi 24 ore 365 giorni all'anno?
mercoledì 15 febbraio 2012
La colica euristica
Le coliche, lo sanno tutti, sono un incubo.
Quando ha le coliche il
microesserino piange, si dispera, soffre. Tantissimo. Il mondo sembra cadere,
niente lo/la consola.
Poi, dopo un tempo indefinibile,
una scureggina e torna il sorriso.
E’ stato grazie al ricordo di
questi momenti e al loro potere euristico che sono riuscita a finire un
dottorato con una figlia piccola continuando anche a lavorare (pardon,
collaborare).
E’ pensando alla sofferenza che
può causare una scureggina bloccata che ho affrontato le mirabolanti avventure
di mamma precaria davanti alla burocrazia, all’assenza di diritti, all’accumulo
di lavori, a Trenitalia, agli orari della materna, alle bronchiti e alla
scoperta che ci sono mamme che possono stare a casa (pagate) quando i figli si
ammalano e altre che non hanno nemmeno diritti ai congedi parentali, senza che
nessuno ne parli.
Però quell’aria in pancia è
fastidiosa, anche se la si affronta con un sorriso.
Cara Elsa (Fornero) e cara
Susanna (Camusso), vorrei parlarvi di questo, della difficile vita da mamma
precaria in un paese dal welfare (pater) familistico.
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