lunedì 23 aprile 2012

Quattro anni e il 25 aprile


  • Mercoledi è festa amore
  • Perché?
(Evvai, evviva, yuppi: dopo mesi di domande spinose, vinco sul rash finale la domanda a cui avrebbe voluto rispondere il ramo paterno)
  • E’ la festa della Liberazione, della fine della guerra.
  • Mi racconti mamma?
  • Questa guerra c’è stata tanti anni fa, il nonno Franco era piccolissimo, la nonna Ida e il nonno Francesco un pochino più grandini, ma sempre piccoli. C’era una persona molto cattiva che ha voluto fare la guerra, unendosi ad un altro cattivissimo che viveva in Germania. E’ stata una guerra molto brutta, è finita anche grazie all’aiuto degli americani, ma soprattutto perché delle persone si sono ribellate e hanno combattuto per liberarci, i partigiani. C’erano anche tante donne, sai? Ecco, mercoledi festeggiamo la fine di quella guerra, è il giorno di Bella Ciao.
  • E perché volevano questa guerra?
  • Perché volevano invadere il mondo
  • E che vuol dire?
  • Vuol dire che volevano comandare su tutti, e che volevano fare cose molto brutte, per esempio questi bruttoni dicevano che non tutte le persone erano uguali, che dovevano comandare solo quelli alti e biondi, e che i bambini erano diversi tra loro. Sai cosa pensavano? Che ad esempio la C., la C. e la J.  non dovevano avere quello che hai te, perché i loro genitori sono nati in un altro paese. Ti pare giusto?
Si, ho vinto. Ho vinto l’espressione di una bambina di quattro anni davanti ad un’affermazione del genere, ho vinto la prova inconfutabile dell’inumanità del razzismo.
E ho tralasciato di dirle che pure il più figo della classe, G., nei piani di quei due cattivi non sarebbe dovuto stare in classe con lei. Perché l’idea che G. non sia cittadino italiano non l’ha mai sfiorata.

Ho vinto, ma so che prima o poi dovrò dirle anche il resto: dovrò raccontarle che i soldati sparavano ai bambini lanciati in aria, che li deportavano, che li eliminavano. E, ancora più difficile, dovrò dirle che tutto questo non è mai finito, ma continua nell’indifferenza generale in altri posti sperduti. E magari che qualcuno di quegli amici per questo è fuggito da là.

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