mercoledì 3 aprile 2013

Graduatorie e discriminazioni. Non tutti i genitori sono uguali

Torniamo agli asili nido. Ma anche alle materne, temo.
Le fantomatiche graduatorie.
Trovare i criteri è un esercizio di pura investigazione online. E senza eccezioni: comuni rossi, bianchi, neri, a cinquestelle concorrono per vincere il premio no trasparenza.

Perché se poi riesci a trovare il criterio, ci son sorprese divertenti. Soprattutto per gli atipici.

Il Comune di Roma dà ad esempio un punteggio minore ai borsisti e tirocinanti che ai part time.

L'anno scorso Manuela Campitelli, blogger del fatto quotidiano e di genitoriprecari.it scrisse un bellissimo post sull'argomento, e il riferimento era addirittura alla scuola materna. Allora l'escluso era il figlio di una coppia di lavoratori autonomi.

Lastra a signa ha un sacco di criteri, ma a parità di punteggio chi vince? I figli di dipendenti (Ecco il link, Ecco il link: ovviamente è in fondo in fondo).

E, come ben sa chi ha partecipato alla ruota della fortuna delle graduatorie, la parità di punteggio è normalissima per il primo figlio se non son gemelli e se non ha problemi.

Sicuramente il nostro variegato paese è pieno di questi casi, spesso nascosti come i criteri (se ne conoscete, segnalateli).

Mi piacerebbe riuscire a raccoglierli, per poi scrivere a tutti raccontando loro che oggi lavorare significa anche inventarsi un lavoro e, di conseguenza, avere una borsa di studio, o una partita iva, un cocopro, creare una società.
Ed è una vita complicata, piena di incertezze, che a volte piace, a volte no.

Ma è una vita. Fatta da uomini e da donne che vorrebbero anche, magari, forse, se ne hanno voglia, essere genitori.
E non vedersi discriminati anche nell'accesso al welfare, perché non è vero che, in quanto autonomi, sono più liberi. Come possiamo riuscire a farlo capire anche ai dirigenti comunali che stilano questi criteri?
Esiste un modo per metterglielo in testa?

Fino a quando non ci riusciremo ha poco senso parlare di provvedimenti di sostegno al lavoro, specie a quello femminile.
Tenetevi gli sgravi fiscali e dateci la possibilità di essere genitori come gli altri.

1 commento:

  1. Per me non ci dovrebbero essere proprio graduatorie, è giusto che la scuola materna venga frequentata da tutti, per i bambini è sempre un'esperienza utile e positiva.

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